mercoledì 10 dicembre 2008


Cari amici, prima di inserire ulteriori informazioni relative alla malattia, vorrei proporvi una lettera estremamente semplice, ma allo stesso tempo terribilmente intensa. Mi limito a trascriverla...si commenta da sola!

A mio padre, al mio carissimo padre;
dall'alta figura rassicurante,
dall'infinita tenerezza, che sprigiona dal suo cuore.

Dall'amore grande che mi sa infondere sempre;
quando lo incontro, quando lo abbraccio...
e mi ci perdo in mille perché...guardando nei suoi occhi verdi, buoni e stanchi.

A mio padre, un uomo forte e meraviglioso...
che mi ha protetto, che mi ha curato
che mi ha insegnato...

A mio padre, ora uomo piegato da un'orrenda malattia...diventato come
un bambino fragile e indifeso...

Mi vede, ma non mi guarda, mi sente, ma non mi ascolta,
mi sorride e non sa neanche il perché,
vorrebbe dirmi qualcosa...
ma non é più padrone della parola.

A mio padre...che anno é?...che giorno é?...
non lo sa più dire, lui che non riconosce
più le stagioni, che non sa più che ora é...
che non sa più dirmi che debbo fare...

A mio padre che si é perso nel temoo forse, per quell'immenso dolore...

A mio padre a cui sempre porterò un grande rispetto...

A mio padre che non si riconosce più nello specchio...
ma che sente insieme a me la forza dell'amore, quando é un abbraccio che ci unisce,
in un mondo imperfetto.

Paola

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