Quando gli anni son fucili contro,
qualche piega sulla pelle tua,
i pensieri tolgono il posto alle parole,
sguardi bassi alla paura,
di ritrovarsi soli...
E la curva dei tuoi giorni
scendi piano dai ricordi in giù,
lasceranno che i tuoi passi sembrino più lenti,
disperatamente al margine di tutte le correnti....
Vecchio diranno che sei vecchio,
con tutta quella forza che c'é in te,
vecchio,
quando non é finita,
hai ancora tanta vita
e l'anima la grida
e tu lo sai che c'é,ma sei vecchio
ti chiameranno vecchio,
e tutta la tua rabbia viene su,
vecchio sì,
con quello che hai da dire,
ma vali quattro lire
dovresti già morire,
tempo non ce n'é piu'
E ogni male fa più male,
prendi presto tutto quel che hai,
e faranno in modo che il tuo viso sembri stanco,
inesorabilmente più appannato,
per ogni pelo bianco.....
Vecchio, vecchio......
vecchio,
mentre ti scoppia il cuore,
non devi far rumore,
anche se hai tanto amore da dare a chi vuoi tu....
Ma sei vecchio t'insulteranno vecchio,
e tutta la tua rabbia viene su,
vecchio sì,
e sei tagliato fuori,
tu e le tue convinzioni,
le nuove son migliori,
le tue non vanno più.....
ragione non hai tu....
vecchio sì,
col tempo che faresti,
adesso che potresti,
non cedi perché esisti,
perché respiri tu
perché respiri tu......
perché respiri tu......
Ancora una volta, vi ho proposto una canzone di Renato Zero...
Stasera mi sono ritrovata a riflettere inaspettatamente, sulle difficoltà quotidiane che vivono gli anziani e su quanto penosa, a volte, sia la loro vita.
Stasera, vorrei dedicare questa canzone a quanti, in questi difficili anni di sofferenza, dall'alto della loro cultura e saggezza, hanno scherzato pesantemente sulla malattia di mio nonno...
La dedico ai passanti ed ai parenti che troppo spesso lo hanno deriso; a quel medico presente il giorno in cui mio nonno ebbe una brutta crisi e che se ne uscì con quella frase infelice: "Ma non può farlo stare zitto?".
Ci sono giorni in cui, di fronte ai comportamenti di certi giovani ed adulti, mi chiedo quanto siano diffuse e radicate l'ignoranza e la cattiveria umana...
E' facile deridere un anziano, specie se inerme, afflitto da una qualche grave malattia...basta così poco...
Mio nonno ad esempio, dopo alcuni secondi dimentica le offese...la sua memoria è così deteriorata che non può serbare rancore, perchè non è più in grado di ricordare i torti subiti!
E' incredibile la lezione di vita che ancora una volta, nonostante la sua grave malattia, riesce a darmi! Di fronte a certi atteggiamenti, a certe risatine nei suoi confronti, mi sale una rabbia indescrivibile e sento il bisogno di scaricarla contro la persona che si permette di attaccare la mia creatura! Ma poi osservo mio nonno, il quale ha già scordato l'accaduto e mi chiede di porgergli la mano e di cantare qualcosa con lui...
Allora sorrido anche io, porgo la mano a mio nonno e nel frattempo rivolgo lo sguardo al soggetto che si è permesso di beffeggiare il povero anziano...Con molta calma ed educazione gli auguro, un giorno, di non doversi mai pentire di quanto detto e gli suggerisco di pregare il buon Dio, affinchè gli risparmi una simile sofferenza...Perchè un giorno non molto lontano potrebbe essere lui l'uomo costretto su una carrozzina, incapace di ricordare il nome dei propri cari, di portare il cucchiaio alla bocca, di cantare una canzone...E quel giorno dovrà affidarsi alle cure di altre persone...e io credo che, quel giorno, rivolgerà gli occhi al cielo e dal profondo del suo cuore pregherà la pietà celeste di porgli accanto persone un po' più umane di quanto non sia stato lui...
Questa sera, navigando in Internet, ho scoperto delle stupende poesie scritte da bambini della scuola elementare. Erano davvero TUTTE bellissime...Io ne riporterò solamente alcune, quelle che mi hanno colpita maggiormente.
Spero piacciano anche a voi...
Stasera mi sono ritrovata a riflettere inaspettatamente, sulle difficoltà quotidiane che vivono gli anziani e su quanto penosa, a volte, sia la loro vita.
Stasera, vorrei dedicare questa canzone a quanti, in questi difficili anni di sofferenza, dall'alto della loro cultura e saggezza, hanno scherzato pesantemente sulla malattia di mio nonno...
La dedico ai passanti ed ai parenti che troppo spesso lo hanno deriso; a quel medico presente il giorno in cui mio nonno ebbe una brutta crisi e che se ne uscì con quella frase infelice: "Ma non può farlo stare zitto?".
Ci sono giorni in cui, di fronte ai comportamenti di certi giovani ed adulti, mi chiedo quanto siano diffuse e radicate l'ignoranza e la cattiveria umana...
E' facile deridere un anziano, specie se inerme, afflitto da una qualche grave malattia...basta così poco...
Mio nonno ad esempio, dopo alcuni secondi dimentica le offese...la sua memoria è così deteriorata che non può serbare rancore, perchè non è più in grado di ricordare i torti subiti!
E' incredibile la lezione di vita che ancora una volta, nonostante la sua grave malattia, riesce a darmi! Di fronte a certi atteggiamenti, a certe risatine nei suoi confronti, mi sale una rabbia indescrivibile e sento il bisogno di scaricarla contro la persona che si permette di attaccare la mia creatura! Ma poi osservo mio nonno, il quale ha già scordato l'accaduto e mi chiede di porgergli la mano e di cantare qualcosa con lui...
Allora sorrido anche io, porgo la mano a mio nonno e nel frattempo rivolgo lo sguardo al soggetto che si è permesso di beffeggiare il povero anziano...Con molta calma ed educazione gli auguro, un giorno, di non doversi mai pentire di quanto detto e gli suggerisco di pregare il buon Dio, affinchè gli risparmi una simile sofferenza...Perchè un giorno non molto lontano potrebbe essere lui l'uomo costretto su una carrozzina, incapace di ricordare il nome dei propri cari, di portare il cucchiaio alla bocca, di cantare una canzone...E quel giorno dovrà affidarsi alle cure di altre persone...e io credo che, quel giorno, rivolgerà gli occhi al cielo e dal profondo del suo cuore pregherà la pietà celeste di porgli accanto persone un po' più umane di quanto non sia stato lui...
Questa sera, navigando in Internet, ho scoperto delle stupende poesie scritte da bambini della scuola elementare. Erano davvero TUTTE bellissime...Io ne riporterò solamente alcune, quelle che mi hanno colpita maggiormente.
Spero piacciano anche a voi...
non ha più nessuno.
Ed è triste e solo.
Donagli un sorriso, una mano e
un caldo benvenuto
E lui ti darà tanta felicità.
Se guardiamo nel suo cuore,
troviamo tanto e tanto amore.
A lui non importa noi chi siamo,
ma gli importa solo che lo amiamo.
M. Assunta De G.
L'anziano
Conta il tuo amore,
La tua pazienza,
La tua esperienza.
Non sei mai stanco di parlarmi,
Di raccontarmi,
Sono orgoglioso della tua vita,
Di quello che eri,
E di quello che sei.
Laura G.
La tua esperienza.
Non sei mai stanco di parlarmi,
Di raccontarmi,
Sono orgoglioso della tua vita,
Di quello che eri,
E di quello che sei.
Laura G.
Spesso sono solo tristi e abbandonati.
Quando vedo un nonno bianco,
Con le rughe sopra il viso,
Mi vien voglia di abbracciarlo
E dongargli un bel sorriso.
Lui gioca e scherza con i nipotini:
Quanto sono fortunati quei bambini!
Quando vedo un vecchio solo,
Con lo sguardo triste e stanco,
Capisco che ha lavorato tanto.
Se guardo nei suoi occhi
Pieni di sofferenza,
Penso a quanto è brutta
La nostra indifferenza!
Silvia S.
Cosa ne pensate? Io le trovo fantastiche...Il fatto è che i bambini hanno una semplicità d'animo che commuove! Così piccoli...ma con un cuore così grande!
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